La gestione del tempo e dello stress - Dicembre 2009
Il successo nella vita professionale e personale di ognuno di noi � dato anche da un atteggiamento positivo e attento verso il tempo. Ognuno di noi ha lo stesso numero di ore da vivere in un giorno, in una settimana o in un mese, ci� che fa la differenza � come vengono �vissute�, �occupate� o �trascorse�. Il rapporto che instauriamo con il tempo dipende in larga misura dalle nostre aspettative verso il mondo esterno, ma soprattutto verso noi stessi. Il tempo � una risorsa critica da gestire, il tempo passa e non si pu� far tornare indietro, non la si pu� creare a nostro piacimento: cՏ e vive indipendentemente da noi. Il tempo non si pu� accantonare, risparmiare o guadagnare, un minuto usato male � un minuto perduto. Un minuto impiegato bene diventa un punto di forza, ci rende soddisfatti, ci carica per le prossime azioni da intraprendere. Questo percorso intende permettere una consapevolezza intorno a come �usiamo� il tempo, ai significati che gli attribuiamo, a come lo gestiamo e se possediamo e in che misura, la capacit� di pianificare e di programmare. La premessa da cui si parte � che il tempo � vita e come tale non va sprecato. Non va vissuto in modo ossessivo, n� programmato istante per istante. Va utilizzato per quello che �: una risorsa importante che influenza il nostro modo di vivere e il nostro modo di sentire ci� che accade intorno a noi! Lo stress � la nostra risposta soggettiva e non specifica di fronte a qualsiasi sollecitazione e stimolo ci si presenti, che innesta una normale reazione di adattamento e che pu� arrivare ad essere patologica in situazioni estreme. Lo stress, potenzialmente, pu� colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque ruolo, a prescindere dalla dimensione dell�organizzazione, dal campo di attivit�, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Con questo percorso cercheremo di individuare il collegamento tra la gestione del tempo e l�insorgere di segnali di stress con i suoi sintomi, per individuare strategie di fronteggiamento e di adattamento.
- acquisire consapevolezza sul funzionamento dei nostri sensi e sulla soggettività delle percezioni
- riconoscere le trappole percettive e le illusioni cognitive che possono indurre all’errore
- conoscere gli atteggiamenti umani maggiormente a rischio d’errore
- individuare modalità e strumenti per la prevenzione dell’errore
i filtri percettivi
i meccanismi di elaborazione
il bisogno di senso
l’osservazione e la descrizione
il ruolo delle emozioni nel processo percettivo
i vari tipi di errori: i lapsus, gli slips, i mistakes e le violazioni
le 12 principali cause di errore umano
le esperienze e gli atteggiamenti di vita
i paradossi della logica
le illusioni cognitive
la profezia che si autoavvera
le realtà autoreferenziali
la comunicazione per prevenire l’errore
il lavoro di squadra come strumento di controllo
Il gruppo in formazione sarà di 12 persone come numero massimo.
Il metodo di lavoro è di tipo interattivo. I partecipanti sono coinvolti direttamente, in prima persona, nel processo di apprendimento con tecniche di didattica attiva attraverso esercitazioni, simulazioni ed analisi di casi.
L’obiettivo di questa metodologia è quello di utilizzare le esperienze dei partecipanti, renderli protagonisti del loro stesso apprendimento e sviluppare consapevolezza intorno ai propri comportamenti personali e di ruolo e la loro efficacia.
Lo svolgimento prevede l’alternanza di lavori in sottogruppo, esercitazioni individuali, role playing, confronti e discussioni, input teorici.
Per lo svolgimento degli incontri è necessario avere a disposizione:
- un ambiente dove le persone possano disporsi a ferro di cavallo
- altri spazi per i lavori in sottogruppi
Il corredo dell'aula deve comprendere:
- Lavagna luminosa
- Lavagna a fogli mobili
- Lucidi vergini e relativi pennarelli
- Carta A4
- Televisore
- Telecamera
- Video proiettore