Gestire il cambiamento con creatività

Ora che sapevo tutte le risposte mi hanno cambiato le domande
Edoardo Galeano

Non siamo tanto spaventati dal cambiamento, né amiamo disperatamente le cose come sono; ciò che ci spaventa è il passaggio...
E’ come trovarsi in volo tra due trapezi; come essere Linus quando la coperta è nella lavatrice. Non c’è nulla a cui appoggiarsi.

Marilyn Ferguson, scrittrice e futurologa

Introduzione

IL CAMBIAMENTO: UN PROCESSO CRITICO

All’interno della Pubblica Amministrazione sono molti gli eventi che determinano cambiamenti e che richiedono di saperli affrontare e gestire: ad ogni elezione cambia la giunta, può cambiare il city manager o il direttore generale, può cambiare il sindaco. Ad ogni legislatura seguono rimpasti di giunta o giunte completamente rinnovate, seguono cambi di indirizzo politico, di programma, di organizzazione e di governo. I manager della Pubblica Amministrazione si trovano a doversi far carico dei cambiamenti, a doverli interpretare, gestire e cavalcare

Può apparire difficile affrontare i cambiamenti, persino a chi sa già in anticipo che ci saranno.

Soprattutto, i cambiamenti risultano critici quando si è chiamati a modificare comportamenti che hanno avuto successo nel passato, ciò ci fa apparire incomprensibile il cambiamento.

Il cambiamento propone un difficile percorso che parte dalla fatica di accettare di cambiare e che, per tutto il processo in cui si esplica, rimette in discussione certezze e riferimenti a cui ci siamo affezionati e che hanno funzionato.

Stare nei cambiamenti e gestirli con successo comporta di accettarli e di vedersi come risorsa del cambiamento.

Obiettivi Generali

Sviluppare capacità e competenze come:

  1. Mettere in gioco le proprie risorse e i propri limiti: rivisitare le proprie autopercezioni mettendole in dialogo con il nuovo scenario, concentrandosi sugli aspetti positivi, ma anche sulle proprie aree di miglioramento favorendo così una maggiore autoconsapevolezza.
  2. Guardare oltre: esercitarsi a ricercare le opportunità ed i lati positivi che la situazione presenta e che a prima vista non vediamo.
  3. Cavalcare l’onda: mobilitare le proprie energie non per resistere, ma per assecondare e orientare il cambiamento, prevedendo uno spazio per gli imprevisti, posizionandosi nei confronti della realtà come un complesso di aspetti conosciuti e sconosciuti, riconoscendo le proprie emozioni e il bisogno di rilassarsi, immaginando diverse alternative di comportamento.
  4. Esplorare soluzioni: sviluppare più idee; riconoscere che non esiste un’unica risposta; correre il rischio di sbagliare; ricercare negli altri le prospettive che non abbiamo ancora visto; individuare e modificare le regole di comportamento che inconsapevolmente ci siamo imposti e non ci permettono di sperimentare il nuovo.
Contenuti
  • Che cosa si intende per “cambiamento”
  • Il cambiamento come processo
  • Le emozioni che si mobilitano nel cambiamento
  • Le risorse individuali e organizzative che giocano nel cambiamento
  • Le forze in gioco nel cambiamento
  • Strumenti per gestire il cambiamento
  • Gli altri (colleghi e collaboratori) come risorsa
  • Il problem solving
Tempi e articolazione

Il percorso si articola in due giornate di lavoro.

Il gruppo deve essere di 15 partecipanti come numero massimo.

Metodologia

La formazione si svolge con una metodologia attiva, induttiva e maieutica, fondata sul coinvolgimento, la valorizzazione e la capitalizzazione dell’esperienza dei partecipanti.

Si alternano, esercitazioni individuali e di gruppo, role play, proiezioni di filmati, discussioni, elaborazioni e input teorici.